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Aprilia-Ducati, braccio di ferro italiano nella MotoGP

© Luca Gorini

Prima e seconda. Di chi parliamo? Di Aprilia e Ducati, ovviamente, rispettivamente in pole e appena dopo nel Gran Premio MotoGP di Catalunya. A Barcellona avremo allo scatto della gara domenicale una nerissima e cattiva RS-GP, seguita da una fiammante Desmosedici. Entrambe, vantano firme italiane.

Aprilia e Ducati, genio italiano con piloti eccellenti


Le firme sono emiliane e venete, i conduttori - straordinari - si chiamano Aleix e Francesco, di cognome Espargarò e Bagnaia. Sono loro, al momento, i protagonista della nona tappa stagionale, con il catalano numero 41 più quotato di Pecco, nel computo dei turni completati nel weekend.

Weekend mica finito, anzi. Il bello arriverà domani, ma adesso concentriamoci su un discorso: le quattro cilindri italiane godono di prestazioni missilistiche, in rettilineo, curva, accelerazione, frenata, piega e uscita. Certo. A guidarle sono due campioni, però è evidente come, nel giro secco, il Montmelò sia terreno di caccia Aprilia e Ducati. Non di Iwata.

Yamaha e Quartararo, al limite...


Eh, appunto. Cosa potrebbe fare Fabio in gara? Al limite, un terzo posto? Oppure, un terzo posto, al limite? Fateci caso, le due afferazioni sono simili ma diverse, nella spiegazione dei seguenti concetti. Il primo dice: al massimo che possa succedere il francese arriverà terzo. Il secondo dice: guidando al limite, il francese arriverà terzo.

Quale scegliete? Entrambe? Massì, tanto il mix tra le due opzioni verrebbe fuori così: pur guidando al limite la sua M1, Quartararo ha siglato il terzo tempo e, proprio al limite delle ipotesi, Fabio arriverà terzo anche in gara. Il gradino del podio per lui disponibile sarà quello basso. I restanti, preferibili, di Aprilia e Ducati