Home

Motomondiale

SBK

Off Road

Pista

Mondo Racing

The Test

Foto

Motosprint

LIVE

Attenzione alla Suzuki, outsider in MotoGP: il titolo è fattibile

© Luca Gorini

Attenzione ragazzi, perché il silenzio della Suzuki è preoccupante. Preoccupante per i rivali, non per il team Ecstar, messo bene in questa MotoGP 2022: Alex Rins è secondo in classifica, Joan Mir quarto. I distacchi dal leader - Enea Bastianini - sono contenuti: 5 lunghezze per il catalano, 15 per il maiorchino.

Al momento, la GSX-RR non eccelle in termini assoluti di competitività, però è giunta sempre al traguardo. E mica sta andando piano, anzi: il numero 42 ha già calcato due podi. Buono il terzo posto di Termas de Rio Hondo, ottimo il secondo di Austin.

L'ex iridato 2020 della top class (senza dimenticare il suo alloro in Moto3) invece, lassù ancora non ci è salito. Tuttavia, non ci sorprenderemmo se presto ci riuscirà: magari sinora non ha rischiato, però è in grado di gestire ogni risorsa personale e della quattro cilindri di Hamamatsu.

Europa, il "vero" mondiale MotoGP: Suzuki attaccherà


Si è sempre detto che il mondiale vero e proprio scatti con le tappe programmate nel Vecchio Continente. Vera o falsa, l'affermazione ha un senso: la connessione tra team e Case è snella in Europa, i piloti non sono costretti a viaggi massacranti, si allenano spesso e meglio, conoscono alla perfezione i tracciati.

Appunto, Portimao e Jerez rappresentano la doppia iniziale, nella quale le Suzuki sono particolarmente attese, poiché papabili di grandi risultati. Per esempio: Joan Mir ha ottenuto due podi in Algarve l'anno scorso, a dimostrazione di come la capacità di ben voltare in curva abbia sopperito carenze motoristiche in rettilineo.

Corretto è anche segnalare quanto e come il propulsore della GSX-RR sia, nel frattempo, cresciuto: in accelerazione i cavalli sono ben scaricati a terra, in velocità di punta i valori sono al pari della concorrenza, a volte oltre. Aggiungendo telaio ed elettronica al top, diciamo che il team Ecstar partirà all'attacco e subito.

Concorrenza forte, ma con alti e bassi. Le Suzuki sono sempre lì


Dal Qatar agli States, abbiamo assistito a sole vittorie di Marchi europei. Ducati a Lusail, KTM a Mandalika, Aprilia in Argentina, ancora Ducati ad Austin. Le Case nipponiche sono ferme al palo, se parliamo di successi per singolo Gran Premio.

E qualcuna soffre più delle altre: Honda si è vista solo nel Deserto del Golfo, grazie al podio di Pol Espargarò. Yamaha ha brillato in Indonesia, con Fabio Quartararo scatenato sul bagnato. Per il resto, le Suzuki hanno fatto meglio: come detto, Alex Rins ha colto due podi.

Manca la vittoria, però c'è gran costanza. E sostanza: quando sono andate male, le GSX-RR sono entrate tranquillamente in top ten. Quando avevano problemi, i due piloti argento-celesti hanno raccolto buoni punti, migliorando di uscita in uscita, su tracciati teoricamente sfavorevoli.

Quindi, attenzione - ripetere fa bene - alle Suzuki: Portimao e Jerez saranno terreni di cacciagione, e proprio tra Portogallo e Spagna potrebbe arrivare la prima vittoria firmata 2022. Oppure, chissà, addirittura una bella doppietta. In quel caso, non avremmo più dubbi.