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Andrea Dovizioso: che abbia inizio la sua seconda vita in MotoGP

Per ogni fine, c’è un nuovo inizio, recita così il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupèry regalandoci una frase ricca di saggezza e, anche, verità. C’è sempre un nuovo inizio ad attenderci, perfino dopo la fine più cruda, complicata e temibile da superare. In tutti gli aspetti della vita, così come anche in quelli sportivi e Andrea Dovizioso ne è una prova. Dopo il burrascoso divorzio da Ducati e l’anno sabbatico, è ora pronto a un nuovo inizio.

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Tutte le pedine al posto giusto


Sarebbe tornato solo alle sue condizioni, ovvero che ci fosse un progetto di base interessante, stimolante e buono, e mentre era impegnato a sporcarsi di fango con la moto da cross, divertendosi come un bambino, quell’offerta che poteva stuzzicare la sua curiosità è approdata tra le sue mani. La protagonista era ed è la Yamaha M1 ufficiale della nuova squadra privata WithU RNF. Attorno a lui si è creata la situazione che desiderava, fatta di fiducia, attenzioni ed equilibrio che l’ha convinto a rientrare sul palcoscenico iridato. E non ultimo avrà al suo fianco uno dei capotecnici più prestigiosi, un tal Ramon Forcada che conosce alla perfezione la M1 e ha un curriculum di tutto rispetto (tra cui spiccano i tre titoli iridati con Jorge Lorenzo).

Il suo focus non riguarda il risultato


“Dovi” sarà il più “anziano” dello schieramento di partenza, e proprio quando normalmente un pilota affronta il lieve declino della sua carriera, ecco che lui ha ritrovato il guizzo di una seconda giovinezza. L’obiettivo? Solo uno: divertirsi. Ritrovare la gioia di guidare sull’asfalto, godersi l’esperienza pur dovendo adattarsi alla nuova moto e lavorare sodo per questo. Se però riuscisse a centrare l’obiettivo, allora forse la nuova gioventù potrebbe spingerlo a tornare là dove negli anni d’oro era abituato a stare, nelle posizioni più emozionanti a lottare per risultati prestigiosi. Ci riuscirà? La risposta a questa domanda, inutile girarci intorno, la darà solo l’asfalto. Funziona così nel motociclismo. Certo è che il talento del 35enne è indubbio e il contorno è quello giusto. Ora è tutto nelle sue mani.

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