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MotoGP Algarve, Bagnaia: “Non potevo permettermi la cappellata di Misano”

© Milagro

Vincendo a Portimao, Pecco Bagnaia si è assicurato il suo terzo Gran Premio di carriera conquistato in MotoGP e il secondo posto assoluto in campionato. Niente male per lui, eccellente per Ducati, in cima alla lista della classifica costruttori.

Il ventiquattrenne torinese, a corsa finita, non appariva nemmeno stanco. Anzi, sembrava volerne ancora di più: "Peccato aver concluso le ostilità a seguito di una bandiera rossa - ha dichiarato - però, fortunatamente, si è saputo che Miguel Oliveira e Iker Lecuona non hanno riportato danni gravi dall'incidente di cui sono stati protagonisti. Prima di festeggiare, mi sono sincerato sulle loro condizioni".

A pericolo scongiurato, il numero 63 ha parlato della sua gara: "Sono contentissimo - la gioia del vincitore - mi sono goduto tutto il weekend, perché da subito mi sono trovato incredibilmente bene sulla Desmosedici. In questo fine settimana mi sono sentito più forte, lo ero anche a Misano, ma Quartararo in quel caso era più vicino. Qui, invece, tutto mi veniva tutto semplice".

Bagnaia: "Ducati ha aperto la mente"


La tattica di Bagnaia è riassumibile dal protagonista così: "Ho spinto più che potevo, cercando di non mollare nemmeno un giro.  A Misano ho commesso una cappellata a quattro passaggi dal termine, oggi non me la potevo permettere. Ho dato tutto, e tutto è andato per il meglio".

In cosa è cambiato il vicecampione del mondo? Lo spiega lui: "Adesso ho la consapevolezza di essere davvero forte. Dopo due stagioni di MotoGP, non è una cosa naturale avere tale consapevolezza, ma io ci sono riuscito. Saperlo mi conferisce grande carica, che mi aiuterà il prossimo anno. Inoltre, con Ducati abbiamo compiuto uno step tecnico in avanti. Da aprile a oggi siamo cresciuti parecchio".

Pure team e moto sono migliorate. Infatti, Pecco ne è ben felice: "Abbiamo fatto un lavoro incredibile dall'anno scorso a quest'anno. Soprattutto quest'anno. La Desmosedici si adatta molto alle mie esigenze e non è una cosa facile da raggiungere: avevamo prima alcune linee guida da rispettare, adesso Ducati ha aperto la mente e io ho adattato la tecnica di frenata a questa moto. Sono incisivo in frenata, per quanto riguarda l'ingresso in curva e la percorranza è farina del mio sacco".

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