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MotoGP Motegi, gara: disastro Yamaha, Marquez iridato

E’ stata la domenica perfetta, per Marc Marquez. Alla vigilia, andava ripetendo che vincere il titolo in Giappone, nella patria della Honda e davanti a tutti i vertici della Casa Alata sarebbe stato impossibile. Troppo forti le Yamaha e troppi pochi i punti di distacco da Rossi e Lorenzo per sognare. E invece, durante i 23 giri di gara, tutto si è “incastrato” alla perfezione.

ROSSI FUORI - Il primo segnale di una giornata da ricordare per Marc arriva al settimo giro. Quando Rossi, appena passato Lorenzo, scivola nel tentativo di recuperare il piccolo gap proprio su Marquez in fuga: una perdita dell’anteriore alla curva 10 che causa il ritiro e la fine delle residue speranze di titolo.

LORENZO ANCHE - A sei giri dalla fine, cade anche l’ultimo ostacolo e si completa il “disastro” Yamaha su una pista in cui aveva sempre dimostrato di essere superiore: la M1 di Lorenzo perde aderenza sull’anteriore e il maiorchino finisce in terra, dicendo addio anche lui sogni di gloria e a un week-end piuttosto sfortunato.

PASSERELLA MARQUEZ - Le ultime tornate sono una passerella meritata per Marquez, che passata la bandiera a scacchi raggiunge quota 29 vittorie in MotoGP, 55 nel motomondiale (stacca un signore di nome Doohan), emozionando il suo muretto e tutti i vertici Honda, presenti al gran completo nel box.
Per Marc, 23 anni, è il quinto titolo. Può sognare davvero in grande.

DOVI, CILIEGINA SUL WEEK-END - Sul podio con lui sale Andrea Dovizioso, che concretizza nel migliore dei modi un week-end in cui sin dalle prime libere aveva dato l’impressione di trovarsi a suo agio su questa pista con la sua Desmosedici. Un secondo posto importante per il forlivese, che nel finale è riuscito a controllare il risultato dagli attacchi delle due Suzuki. 

SUZUKI ANCORA AL TOP - Tra Vinales e Espargaro, a festeggiare sul podio con il terzo gradino del podio è stato il primo, capace di un gran recupero e del sorpasso in staccata sul compagno di squadra a sei giri dalla fine. Nelle ultime tornate, Maverick ha spinto forte provando a recuperare il piccolo gap che lo separava dal Dovi ma alla fine si è accontentato di un podio meritato per lui e per una Suzuki sempre più in crescita.

APRILIA SETTIMA - Quinto ha chiuso Cal Crutchlow, seguito dall’altro Espargaro, da Bautista con una buona Aprilia (miglior risultato della moto italiana da quando è rientrata in MotoGP), poi Petrucci, Redding e Bradl a chiudere la top ten.