di Riccardo Piergentili
Chi conosce
Rossi ed ha ascoltato il suo
commento nel dopo gara, sa bene che
Valentino è arrabbiato. Anzi, è
furioso. Dopo il
GP Australia i punti di vantaggio di
Rossi su
Lorenzo si sono ridotti a undici ma il fatto grave è che
Valentino ed il suo team hanno molte
colpe in questa sconfitta.
Rossi lo sa e non lo nasconde, spiegando che a
Phillip Island, sabato, qualcosa non ha funzionato. Tutto è partito da quell'errore e
Valentino odia sbagliare, soprattutto quando si sta giocando il
titolo iridato. Rossi è stato molto onesto e questo gli fa onore. Non ha cercato
scuse e, a differenza di altri piloti, ha spiegato con dovizia di particolari perché
lascerà l'Australia con molta amerezza...
Valentino Rossi (quarto classificato al GP Australia, a Phillip Island):
"Iannone è forte nel corpo a corpo e ha sfruttato il vantaggio sul rettilineo. Magari la Ducati ha problemi da altre parti, però qui era competitiva. I problemi, però, restano Jorge e Marc. Qui andavo forte e avrei potuto battere Lorenzo, però sabato abbiamo lavorato male. Abbiamo scelto le strade sbagliate e le soluzioni che non hanno funzionato. Nelle ultime gare ero stato competitivo anche in qualifica. Qui non è successo. Sabato non siamo stati veloci e questo non mi ha aiutato psicologicamente, dando dei vantaggi ai miei avversari, che sapevano di essere più veloci di me. La gara è stata bellissima, però è mancato il podio. La moto era a posto, andava benissimo, anche se abbiamo uno svantaggio nel rettilineo, non solo rispetto alla Ducati ma anche rispetto alla Honda ed a Lorenzo. Forse perché io sono più alto e grosso di Jorge e questo mi penalizza. Comunque il problema resta il sabato. Venerdì non eravamo messi male. Sabato, invece, ci siamo concentrati sull'avantreno, invece il problema era il grip al retrotreno. Abbiamo perso tempo e turni. In MotoGP non puoi permettertelo. Basta perdere un turno per accumulare un distacco dagli avversari. Distacco che non recuperi più. Dobbiamo fare tesoro di quello che è accaduto, perché a Sepang dovremo essere veloci. Da subito”.
Un altro
italiano che lascia
Phillip Island molto deluso è
Andrea Dovizioso, che non solo ha accusato un distacco pesantissimo dal compagno di squadra
Andrea Iannone, ma è stato addirittura battuto da
Danilo Petrucci, in sella alla vecchia Desmosedici GP14.2. Difficile trovare una
spiegazione. Quella di
Gigi Dall'Igna è senza dubbio la migliore:
"Phillip Island è una pista molto particolare, dove le staccate contano poco e dove bisogna essere scorrevoli in curva. Quindi è una pista più adatta a Iannone che a Dovizioso, che, soprattutto nell'ultima parte del tracciato, non era veloce. A Sepagn, invece, Dovizioso va decisamente più forte e spero che trovi gli stimoli per fare meglio".
Dovizioso dovrà fare meglio, perché nel 2015
Iannone è cresciuto moltissimo ed ora sembra lui l'uomo su cui
Ducati ha deciso di puntare...
Andrea Dovizioso (tredicesimo classificato al GP Australia, a Phillip Island):
"Mi aspettavo di fare una gara decisamente migliore. Non pensavo di fare una gara così. Ho avuto un po' di sfortuna all'inizio però questo non ha cambiato le cose. Non ci possiamo permettere di prendere questi distacchi dai migliori. Dobbiamo lavorare... Devo ragionare sul da farsi. La realtà è che in gara è tutto molto più dificile e se non sei a posto fai fatica. Io non ero a posto e mi sono allontanato un bel po' dalla vetta. Dobbiamo lavorare...".