«La cosa che più mi ha colpito – ha detto Lorenzo – è che con la MotoGP a Valencia arrivi a 310 all'ora eppure con la GP2, a 280 all'ora, sembra di andare molto più forte. La sensazione che offre il fatto di essere incollati al suolo è molto strana, per un pilota di moto; così come la possibilità di frenare molto più tardi».
Lorenzo l'ha presa come un gioco:«questa prova è avvenuta perché il mio manager è amico del proprietario del team, ma non si tratta di un tentativo di valutare un mio possibile passaggio alle auto. Per ora, la mia passione restano le moto».