Parlando di Marc Marquez, non fa notizia il suo quinto tempo ottenuto nelle qualifiche della MotoGP di Silverstone, quanto il fatto che il catalano sia tornato in sella a seguito di un terribile volo rimediato ieri. La telemetria parlava di una velocità folle, ma tutto è finito bene.
Tanto che lui stesso racconta come ha passato il resto del tempo prima di risalire sulla RC 213V: "Rispetto a ieri, oggi sto molto meglio - spiega - ho tenuto l'occhio destro chiuso tutto il tempo, dopo essere uscito dall'ospedale. Avere semplici lividi ed un po' di bruciore dopo una caduta a 270 chilometri orari, direi che sia il minimo che possa succedere. Nel volo mi è entrato qualcosa nell'occhio, volevo togliermelo, non ci sono riuscito. Me lo hanno pulito e curato, adesso sto bene".
Picchiando duro e ruzzolando, l'otto volte iridato ha - con gesti ben precisi - limitato la possibilità di rialzarsi con danni peggiori: "Rannicchiarmi e proteggermi così - racconta - è una azione che mi risulta automatica, naturale. Il mio corpo sente che qualcosa che non va, sicché agisce spontaneamente. Il mio braccio deve essere preservato, il gesto è stato instintivo".
Può lottare la punta Honda coi primi del lotto? Ecco quale saranno le variabili: "dipende da come mi sentirò in sella - ammette - al momento, mi sembra di essere veloce come lo ero in Austria, simile nel rendimento. Non sono il più forte in pista, ma ho spinto per tutto il weekend, facendo passaggi interessanti. Fatico nel giro singolo, perché serve un fisico perfetto. Vedremo come sarà il passo gara, però se i rivali dormiranno un po', posso fare qualcosa di buono davanti".
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