In seguito all'infortunio di Jorge Martin e alle numerose cadute che avvengono con frequenza in MotoGP, Jorge Lorenzo ha parlato attraverso il proprio canale YouTube della questione legata alla sicurezza in pista e a ciò che si potrebbe fare per migliorarla, nonostante siano stati fatti grandi passi in avanti negli ultimi anni.
Sul recente Gran Premio del Portogallo, il cinque volte campione del mondo non ha avuto peli sulla lingua: “Portimao è un circuito estremamente difficile, ricco di salite e discese che lo rendono simile a delle montagne russe. Il layout, unito allo scarso grip dell'asfalto, ha fatto in modo che vedessimo più cadute rispetto al solito, come quelle di Nakagami, Pol Espargarò e, soprattutto, di Jorge Martin”.
“Le moto sono troppo veloci”
“Voglio fare una riflessione. La MotoGP è cresciuta molto dal punto di vista dello spettacolo e le gare sono più incerte che mai, ma mi piacerebbe vedere uno sport ancora più sicuro e con meno infortuni. Si potrebbe passare alle gomme miste come accaduto in Formula 1 o limitare la velocità, specialmente in curva, dove le cadute di anteriore sono ormai all'ordine del giorno, come quella di Martin o come quella che è capitata a me ad Assen nel 2019”, spiega il maiorchino.
“Si potrebbero anche ridurre la potenza, i cilindri e, soprattutto, l'aerodinamica – prosegue Lorenzo - ma sono consapevole che sia un'opzione poco praticabile al momento e che in futuro le moto andranno ancora più forte”.
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“Serve una nuova regola sulle bandiere gialle”
Infine, Jorge ha parlato anche della questione legata alle bandiere gialle, tornata in auge dopo la cancellazione del giro della qualifca di Portimao a Bagnaia: “A livello di regolamento, è giusto che un pilota rallenti per evitare ulteriori rischi per chi è nelle vie di fuga. Tuttavia, occorre che i piloti vengano messi nelle migliori condizioni, perchè nel caso di Bagnaia, ad esempio, la bandiera non si vedeva. Potrebbero far apparire un flash giallo sulla dashboard del pilota, in modo che si veda senza problemi. Al momento è un problema, perciò occorre trovare una soluzione”.
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