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MotoGP Giappone Il piano di emergenza

di Enrico Borghi MOTEGI – Mentre Mike Webb, il direttore di gara, spiegava cosa è successo e cosa potrebbe succedere, sul circuito di Motegi sono calate la notte (anche se erano le 5 del pomeriggio) e una coltre di nebbia fittissima. Cioè ancora più fitta rispetto a quella che, nella giornata, ha costretto la direzione di gara ad annullare il programma di prove. Si è trattato di un paesaggio surreale, per una situazione che si fatica a credere sia vera. Eppure è così, e lo ha spiegato Mike Webb: «Il problema non è la pioggia, ma la visibilità. L'elicottero di soccorso non può atterrare, cioè non può arrivare in circuito. È da giovedì che prova ad atterrare, ma non ce la fa. Non gli danno il permesso perché in Giappone c'è una legislazione molto restrittiva per il volo, e per ora non ci sono le condizioni perché un elicottero possa atterrare. L'imposizione non è stata data solo alla zona del circuito, ma a tutta quella circostante: ecco perché non è possibile creare una postazione di emergenza per l'elicottero vicino al circuito. È una questione di sicurezza: un pilota seriamente infortunato avrebbe bisogno di più di un'ora di ambulanza per arrivare ad uno degli ospedali più vicini. L'elicottero quindi è fondamentale. Vedremo come si evolverà la situazione: abbiamo anche considerato la possibilità di fare spostare un elicottero via terra, facendolo smontare parzialmente e facendolo viaggiare via terra per portarlo fino a qui». Ecco i piani che sono stati discussi con le squadre.  «Per domani ci aspettiamo la stessa situazione (cioè molta nebbia) per la mattinata; dovrebbe migliorare a partire dalle due del pomeriggio. Abbiamo tre piani. Il primo: nel caso si riuscisse a girare anche di mattina, faremo dei turni di prove più lunghi: potremmo fare sia le prove libere che le qualifiche. Il secondo: se si dovesse girare solo sabato pomeriggio, le tre classi farebbero solo le prove libere. Il terzo: se non sarà possibile girare nemmeno domani, allora faremo un programma molto ristretto, per fare le libere e le qualifiche prima delle gare; perché l'obiettivo è quello di fare correre tutte le tre cilindrate». Ma c'è chi, nel paddock, fa sapere che in realtà potrebbe esserci un piano che consiste nel salvare in ogni caso le prove e la gara della MotoGP, e poi per le altre classi si vedrà... Domani mattina (la notte in Italia) vedremo cosa succederà.