Danilo Petrucci, non certo l’ultimo degli arrivati, l’ha ribadito forte e chiaro anche a Misano: Toprak Razgatlioglu e Nicolò Bulega, rispetto agli avversari, stanno facendo un altro sport. Quella del ternano è una dichiarazione di resa e, allo stesso tempo, un attestato di stima e rispetto per ciò che stanno facendo il turco e il connazionale in sella a BMW e Ducati.
L’ultimo round ha visto trionfare Toprak con una dirompente tripletta conquistata sul circuito di casa del rivale. Favorito anche dal weekend in chiaroscuro di Bulega (penalizzazione post-qualifica e caduta in seguito al contatto con Bassani), “El Turco” è riuscito a recuperare quasi tutto il gap dal ducatista. Un risultato che gli consente ora di tornare a sperare nella conquista del terzo titolo mondiale nelle derivate di serie, prima di approdare in Mo toGP in sella alla Yamaha del Team Pramac. E proprio da quest’ultimo punto parte la nostra riflessione: con Alvaro Bautista e Jonathan Rea sul viale del tramonto sportivo e con Razgatlioglu e probabilmente an che Bulega (nel 2027) in partenza per la MotoGP, chi avrà la forza di prendere il testimone da questi quattro grandi protagonisti della Superbike degli ultimi anni? Lo stesso Petrucci e Andrea Iannone hanno ancora qualche anno buono prima del ritiro, ma il campionato non può permettersi di puntare soltanto su di loro per tenere alto l’interesse degli appassionati di tutto il Mondo. Altri papabili sono dietro l’angolo: Jack Miller o Miguel Oliveira e qualche altro grande nome arriveranno dal paddock della MotoGP, “esiliati” per età o per scelte. Poi? Manzi, Masia, Alcoba, Öncü, Farioli e alcuni giovanissimi della Supersport 300 busseranno alle porte della top class. Basteranno loro per la Superbike del futuro? BUONA LETTURA!