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L'editoriale del Direttore: l'eredità di Valentino

Milioni di parole sono state scritte in 26 anni su Valentino Rossi. In tutto il Mondo e in tutte le lingue. Centinaia di migliaia in questi ultimi giorni, dopo l’annuncio destinato a rompere un equilibrio di quasi tre decenni. Proviamo quindi ad andare oltre.

Nel 2022, senza il Dottore sulla griglia di partenza, sarà il momento di voltare pagina. E non sarà facile. Come tutti i grandi campioni che hanno segnato lunghe epoche sportive, Rossi è amato e odiato. Piace e non piace. Unisce e divide. Ciò che è innegabile è che, dato il peso del suo nome in pista, il nostro mondo vivrà un momento di spaesamento. Dovremo ripartire, probabilmente non sarà facile ma sarà certamente stimolante. Soprattutto per gli appassionati con la “A” maiuscola. Di Valentino, oltre ai ricordi legati alle emozioni regalate in pista, sono convinto che ci porteremo dietro tutto il buono seminato in questi anni

Direi quattro aspetti in particolare: un numero importante di utenti diventati tali grazie a lui, i ragazzi delle Minimoto e MiniGP destinati a prenderne il testimone, una capacità imprenditoriale quasi sconosciuta al mondo dello sport a due ruote e l’attenzione ai giovani talenti e alla formazione. Qualcuno cercherà di imitarlo tra le curve. Qualcun altro, senza la sua ombra in pista, avrà la possibilità (e il coraggio) di provare fare meglio dell’Academy. Importante, al netto dei fastidiosi discorsi da tifo da stadio, sarà provare a non disperdere un bagaglio di esperienze e di possibilità che Valentino, con il suo addio alle gare, sta per lasciarci. Forse, dal 15 novembre 2021 in poi, sarà quello il suo regalo più grande.                                             

Buona vita, Vale! E Buona lettura a voi!

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