Dal calcio alla musica, passando per il Paris Hilton. Viaggio all'interno dei team motociclistici con una proprietà "speciale". Spoiler: uno è campione del mondo!
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Francesco Totti tentò lo sbarco nelle due ruote nel 2005, quando debuttò in 125 il team Totti Top Sport - NGS, equipaggiato con due Aprilia.
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Le due moto di Noale vennero affidate a Mattia Pasini e Manuel Hernandez, che ebbero risultati molto diversi.
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Se Hernandez infatti faticò a cogliere risultati, per Pasini fu assolutamente il contrario.
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Il romagnolo infatti colse ben due vittorie ed un totale di sei podi, concludendo la stagione al quarto posto.
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Totti seguì l'esempio di Clarence Seedorf. L'ex giocatore (tra le altre) di Milan ed Inter è sceso in pista in 125 con una propria struttura dal 2003 al 2007.
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Nel corso delle stagioni Seedorf sposò sia la causa di Aprilia (prima) che di Honda (poi), ma raccolse i risultati migliori con la casa di Noale.
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In particolare nel 2004, quando Hector Barberà vinse quattro gare e salì altre tre volte sul podio, conquistando il titolo di vice campione. Ottenne buoni risultati anche il suo compagno Alvaro Bautista, autore di quattro podi.
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Tra i protagonisti di questo racconto però merita una menzione d'onore Vasco Rossi, che nel 2000 fu addirittura capace di vincere il titolo mondiale!
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Nel 2000 infatti il Vasco Rossi Racing (nato nel '97) affidò in 125 un'Aprilia al giovane Roberto Locatelli, che conquistò il titolo con una gara di anticipo, grazie al successo nel GP di Motegi.
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Il bergamasco fu inattaccabile in quella stagione, conquistando ben cinque vittorie ed un totale di otto podi.
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Il mondo della musica entrò in quello delle due ruote anche grazie ad Eros Ramazzotti, che nel 2001 fondò l'Eros Ramazzotti Racing. Il team disputò la 250, con il promosso Locatelli e Franco Battaini.
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Locatelli riuscì a regalare a Ramazzotti due terzi posti, finendo la stagione in ottava piazza, mentre il campione fu lo sfortunato Daijiro Kato.
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Ultima (ma non in termini di importanza) della lista è Paris Hilton, che nel 2011 fondò un team e prese parte alla 125.
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L'arrivo dell'ereditiera fu certamente di grande impatto dal punto di vista mediatico, in primis proprio grazie alla personalità di Paris.
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Nonostante le apparenze il nucleo del team era di alto livello, così come la sua prima guida, ossia un certo Maverick Vinales.
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Lo spagnolo disputò un'ottima stagione, all'interno della quale vinse quattro gare (due delle quali negli ultimi due appuntamenti dell'anno) e conquistò il terzo posto finale.